SELEZIONATI DA MATERIALIEDESIGN: AGAPECASA E I TAVOLI DI MANGIAROTTI
Angelo Mangiarotti, ha applicato il suo ingegno alle diverse scale di progetto, dall’architettura al design; pur essendo uno dei portavoce del funzionalismo più rigoroso non ha mai tralasciato, nei suoi disegni, l’eleganza e la bellezza. I suoi pensieri progettuali si spingono oltre gli ambiti più tradizionali e arrivano fino alla scultura. Ha impiegato materiali e processi produttivi coerenti con la sua epoca, ha coniugato etica ed estetica, consapevole anche dell’importanza dei valori morali.
Agapecasa con “Mangiarotti collection” propone prodotti originali, funzionali e attuali.
Una collezione di mobili realizzati partendo da modelli progettati da Angelo Mangiarotti, classici del design, verificati e aggiornati in pieno accordo con lo Studio Mangiarotti; la collezione comprende sedute, tavoli e librerie oltre ad alcuni piccoli oggetti decorativi che raccontano la poliedricità del progettista. Le soluzioni progettuali di Mangiarotti, tra cui i suoi tavoli, appaiono ancora oggi brillanti nella ricerca di una semplicità non ovvia, per la qualità dei dettagli e per il rigore compositivo, per la chiarezza costruttiva e l’armonia delle proporzioni che la definiscono.
Il tavolo “Compensato” è realizzato con sottili elementi che, attraverso le curvature a cui sono sottoposti, si irrigidiscono conferendo stabilità e resistenza a una struttura fatta di pochi segni, e che, nel disegno rastremato della gamba, trova slancio e leggerezza. Un sistema costruttivo inizialmente previsto per essere smontabile, che poteva generare anche sgabelli, panche e divani-letto, un progetto che aveva impressionato e ottenuto il plauso del grande Alvar Aalto a metà degli anni Cinquanta. I tavoli sono realizzati in multistrato di betulla con finitura rovere naturale, rovere bruno o rovere scuro e sono disponibili in diverse forme e misure.
“Asolo” sfrutta le qualità di resistenza della materia lapidea, impiegata qui come unico materiale costruttivo. Il tavolo è composto da un piano con due “asole“ nelle quali si innestano due lastre/montanti dello stesso spessore; il bloccaggio verticale del piano è determinato dalla forma trapezoidale dei montanti, l’inclinazione di questi aumenta la stabilità del tavolo. “Asolo”, non può essere semplicemente inserito nella categoria dei tavoli ma è espressione dell’oggetto “minimal“, ottenuto non seguendo la moda ma attraverso la conoscenza della materia, sempre in anticipo rispetto alle questioni di stile.
Angelo Mangiarotti ha un ruolo fondamentale nella scrittura della storia dei tavoli moderni, di cui “More” rappresenta l’episodio conclusivo. L’elemento è composto da un semplice piano in granito nel quale si incastrano 4 gambe di acciaio dal profilo doppiamente inclinato. All’estremità superiore, nel punto di contatto con il piano, la sezione della gamba diventa tronco-conica, e si offre all’incastro col piano con la soluzione del “giunto a gravità”. La soluzione originale prevedeva l’uso di piani esclusivamente in marmo. Avendo incluso anche l’impiego di piani in legno è stata adottata una soluzione tecnica di fissaggio meccanico in acciaio.