Hypstermania
Da Tokyo a New York fino a Milano la cultura hipster ha contaminato, in questi ultimi anni, luoghi, oggetti e stili di vita permettendoci di creare una lista di modi-mode-mete di questa generazione di alternativi. Quindi, dove vanno gli hipster, quali sono i loro oggetti del desiderio e quale il loro stile?
Si “nascondono” dietro ad irriverenti baffi di inizio ‘900, portano occhiali vintage e si muovono su biciclette fatte a mano e vecchio stile, hanno macchine fotografiche analogiche insomma l’hipster potrebbe essere rappresentato da poche e simboliche icone.
A Milano gli hipster potrebbero essere geolocalizzati, si muovono infatti tra i Navigli e zona Isola e ci sono diversi locali che ne rappresentano a pieno lo stile; si tratta per esempio del Frida o del Deus, un locale in cui è possibile prendersi un cappuccino stazionando per ore davanti al proprio computer, godendo di tempi lenti tipici di questa cultura.
Nello stesso cortile del Deus ci si può concedere un taglio di barba e baffi da Bullfrog.
Bullfrog è infatti un barbiere in vecchio stile, dove le poltrone imbottite in pelle nera e le pareti tappezzate di farfalle sottovetro ci portano dritti all’America anni ’30; Bullfrog ha diverse sedi tra cui il nuovo shop all’interno dell’aeroporto di Malpensa.
La bici essenziale e rigorosamente fatta a mano è un altro must have . Dopo il successo di Tokyo e l’apertura di un corner con caffè a New York, ha aperto a Milano il famoso shop Tokyobike, dedicato alla bici fatta di dettagli ispirati alla cultura nipponica.
E per muoversi in bici servono accessori che riparino gli effetti personali continuando a raccontare uno stile; Pijama ha pensato ad una linea di zaini imbottiti con le grafiche più disparate tra cui qualcosa di very-hipster
Concluso questo giro di mete e modi, la bici torna a casa e trova così uno spazio privilegiato tra le mura domestiche, diventando un oggetto decorativo che fa letteralmente parte dell’arredamento.