Lo stile industriale e raw nell’interior design
Dilaga ormai nell’interior design lo stile industriale e “crudo”, con pareti scrostate e soffitti poco definiti, molto lontani dalla perfezione dei cartongessi e dei muri rasati.
Così una vecchia fabbrica di cinture a Chicago, diventa una Club House.
Tra gli alberghi internazionali più accoglienti e lussuosi ispirati a questo gusto contemporaneo possiamo citare, tra i tanti, il boutique Hotel “WaterHouse at South Bund” di Shanghai ed il Wythe di Williamsburg, il quartiere più cool di New York.
Anche i ristoranti più alla moda sono contaminati da questo stile ed offrono atmosfere molto sofisticate. E’ il caso di Carlo e Camilla in Segheria a Milano o del ristorante Teatriz di Madrid che aveva progettato Philippe Starck negli anni ’90 in un vecchio teatro e recentemente ristrutturato da Bruno Borrione.
Tra le boutique che meglio interpretano lo stile raw e sofisticato sicuramente dobbiamo citare Antonia su progetto di Vincenzo de Cotiis che mette a contrasto una struttura architettonica scrostata con la perfezione delle mensole in cristallo e ottone.
Il concept store di Belgrado “Supermarket”, disegnato da Remiks Architects, è fatto invece di cemento armato a vista e materiali non finiti o riciclati.
Vi segnaliamo un paio di prodotti che si inseriscono perfettamente in contesti industriali.
L’elegante lampada AIM di Flos, progettata dai fratelli Bouroullec, è perfetta proprio quando la casualità dei cavi viene lasciata cadere naturalmente dal soffitto, dando vita ad un movimento leggero e poetico che ci ricorda la confusione di cavi nei contesti industriali.
La rubinetteria “Fontane Bianche” è un progetto nato dalla collaborazione tra Fantini e Salvatori e disegnata da Elisa Ossino; le finiture in color canna di fucile (tra il grigio scuro ed il blu) o nero, sembrano essere fatte apposta per le atmosfere industriali che abbiamo appena raccontato.
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