Quando il design si ispira a decò e razionalismo
L’interior design oggi ci porta più che mai alle atmosfere anni ’30 e decò con velluti, broccati, radiche, marmi, ottoni. Il creativo francese Joseph Dirand è stato il “pioniere” di questo grande ritorno e, tra ville private ed hotel, ci fa riconoscere alcuni dei tratti distintivi di uno stile che ha fortemente caratterizzato gli interni europei e borghesi di quel tempo. Il ristorante Monsieur Bleu di Parigi ha tanti rimandi a quel periodo storico e riesce ad essere insieme monumentale e sobrio.
Villa Necchi Campiglio di Milano, è una tappa d’obbligo per chi vuole un assaggio molto autentico dello stile milanese dell’epoca tra le due guerre. L’architetto Portaluppi ne ha curato il progetto originario in cui non mancano dettagli e raffinatezze che vanno dalla gestione molto moderna degli impianti, al disegno dei dettagli fino ai decori che manifestano il passaggio di stile tra decò e razionalismo.
Il contesto della villa è stato scelto per la scenografia del film “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino; shooting di ogni tipo, dalla moda all’interior design hanno immortalato la bellezza di questa casa museo. Dedar, azienda italiana di tessuti d’arredamento, ha omaggiato la villa storica facendosi ispirare dai decori e dai colori della stessa.
Tanti sono gli oggetti di design ispirati agli anni 30 magari semplificando alcuni eccessi stilistici e portando quel periodo alla contemporaneità con molta eleganza. Il rubinetto Icona di Fantini è un esempio di come il designer Vincent Van Duysen è riuscito a creare un oggetto senza tempo, con accenni di memoria ma contemporaneo, ergonomico ed essenziale.
Il rubinetto è proposto in diverse finiture dal cromo al rame spazzolato arrivando anche al “nero” con la finitura Matt Gun Metal. Non resta che farsi contagiare da questo stile usando piccoli accenni anche nei progetti più essenziali e minimalisti.