Arte, hotel e palazzi storici
Il fascino dei palazzi storici di qualsiasi epoca ed estrazione, la bellezza della sovrapposizione tra il passato, il presente e il futuro, la rilettura degli spazi originari pensando a nuove ed articolate destinazioni funzionali. Rispettose ristrutturazioni, permettono di recuperare spazi antichi preservando le loro caratteristiche e trasformandoli in splendide cornici dedicate all’hospitality.
In Puglia, Palazzo Daniele, di Gagliano al Capo, occupa un edificio ottocentesco di proprietà del filantropo e amante dell’arte Francesco Petrucci e offre uno spazio orientato al design e quasi monacale che tuttavia si distacca dalla versione più rustica di ospitalità del Salento. Ludovica e Roberto Palomba hanno progettato valorizzando la struttura e le finiture originali della struttura, per far scoprire vecchi pavimenti, soffitti affrescati e pareti su cui si stagliano opere d’arte contemporanea in un susseguirsi di salti temporali tra la scatola architettonica che racchiude tutto e l’atmosfera creata dalla presenza di oggetti rarefatti e raffinati.
Numeroventi a Firenze è nuovo luogo per l’arte e il design, spazio espositivo e guesthouse che sorge all’interno di un palazzo del cinquecento. Lo spazio permette un distacco dalla velocità e frenesia del quotidiano dove si fondono arte, ospitalità e processi creativi. Il fondatore, Martino di Napoli Rampolla, ha trovato in Palazzo Galli Tassi la cornice perfetta per fermare il tempo e sospenderlo per poi infonderlo di energia nuova. Il palazzo ospita una realtà unica in cui il contesto classico è ammorbidito dalla presenza di pezzi di modernariato. Il designer Andrew Trotter si è occupato del progetto di interni creando un fil rouge che guida l’utente in un percorso in cui la leggerezza dei segni caratterizza tutti i nuovi interventi. La presenza costante di diversi artisti rappresenta una fonte di contaminazione creativa, la possibilità di affittare gli spazi per shooting fotografici genera situazioni in continuo movimento e la guesthouse, a questo punto, diventa una piccola perla che si incastra tra tante attività poliedriche ma coese.
Posizionato nello storico quartiere culturale di Lisbona e circondato da monumenti e storiche piazze, l’hotel Santa Clara 1728 di Lisbona, ospitato in un palazzo del XVIII secolo in Campo Santa Clara, è uno spazio disegnato con un tocco particolarmente sofisticato e delicato, che restituisce l’aspetto semplice ed accogliente di una casa e che abbraccia i bisogni dell’ospite regalando il massimo del comfort. Nelle camere, così come negli spazi comuni, la semplicità delle cose, il calore dei materiali, la quiete riescono a creare un senso di appartenenza e di pace. Lo spazio racconta la storia portoghese ma include segni e dettagli nuovi, connettendo passato e futuro attraverso un’atmosfera familiare in cui i pasti si condividono attorno ad un tavolo comune.
The Audo, a Copenhagen, oltre ad essere un hotel è uno spazio pensato per facilitare l’incontro e l’interazione e per valorizzare l’arte e la cultura. Il nome, Audo, è l’abbreviazione della frase latina “Ab Uno Disce Omnes” che significa ”da uno imparano tutti”, e definisce lo spazio come un luogo in cui le persone condividono le idee, le esperienze e le conoscenze. In Audo si ritrova la comunità artistica e creativa internazionale per collaborare, sperimentare e vivere un’esperienza unica. Lo spazio è ospitato all’interno di un palazzo storico di cui è stata preservata la facciata originale. Il progetto è dello studio Norm Architects e affianca, all’architettura dai tagli netti e rigorosi, arredi semplici.