Alluminio tra riciclabilità e design
L’Italia è il terzo paese al mondo per quantità di alluminio riciclato. Tutto il materiale prodotto nel nostro paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale. Se una delle principali caratteristiche dell’alluminio è l’infinita riciclabilità e se aggiungiamo le sue alte prestazioni qualitative di resistenza e plasmabilità questo costituisce un’eccellente risorsa sia per il design che per l’architettura. L’alluminio è un materiale che non si consuma e che si può riusare continuamente, in un ciclo senza fine, tanto da poterlo considerare un materiale “permanente”.
La lampada Tolomeo ha previsto l’utilizzo dell’alluminio ancor prima che il problema della reperibilità delle materie prime, della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare fossero un tema all’ordine del giorno, anche per i designer. Oggi De Lucchi è particolarmente attento al tema della salvaguardia del pianeta e all’atteggiamento che i progettisti devono avere per contribuire concretamente a quest’opera di “salvataggio”. Lungimirante o responsabile conoscitore della materia prima, nel 1986 disegna la Tolomeo che resta una delle lampade più iconiche degli ultimi decenni in cui l’utilizzo dell’“alluminio anodizzato chiaro, chiaro, chiaro” (come scriveva De Lucchi su uno dei primi schizzi che immortalano questa icona), contribuisce a donare un’idea di solidità ed eleganza minimale facendola diventare un classico del design italiano.
Jasper Morrison, nella famiglia di sedute “1 Inch”, ha aggiunto un nuovo modello, interamente in alluminio e caratterizzato da una serie di fori circolari sulla seduta e sullo schienale. Gli ingegneri di Emeco hanno preso in prestito strumenti dell’industria automobilistica per realizzare queste aperture circolari leggermente sagomate che garantiscono ulteriore forza alla seduta e riducono il peso complessivo. Le sedie e gli sgabelli sono rifiniti con un processo messo a punto da Emeco: trattamento termico, anodizzazione e spazzolatura per rendere questi prodotti resistenti, leggeri e belli.
Il design si è insomma largamente appropriato delle caratteristiche dell’alluminio ed oggi il mercato offre un gran numero di oggetti che di questo materiale sfruttano la leggerezza, la resistenza, la sua riciclabilità, il suo potenziale estetico. Apple, che usa questo materiale in grandi quantità, partecipa all’ambizioso progetto di produzione di alluminio ecologico (che non causi emissioni nocive durante la sua lavorazione), affiancandosi ai colossi Alcoa e Rio Tinto. Questo gesto si unisce al dichiarato impegno del brand nell’utilizzo di energie rinnovabili, proteggendo così il pianeta e le generazioni future.
Frank Gehry infine ha recentemente progettato il complesso Luma Arles – Parc des Ateliers, un centro per le arti contemporanee la cui facciata è composta da un insieme di pannelli di alluminio brillanti che si plasmano su una forma irregolare e sfaccettata aumentando la rifrazione della luce e i giochi di profondità. Arles vedrà la presenza di questo “gigante” che rievoca le formazioni rocciose presenti vicino alla città, le stesse che ispirarono Vincent van Gogh, ma traducendone la sagoma tramite le sfaccettature dell’alluminio.