Vendemmia, degustazioni e bottiglie d’autore
Dal nord al sud dell’Italia, a vendemmia appena iniziata, viene spontaneo provare a tracciare un percorso a tappe tra le cantine che non fanno solo del nostro paese uno dei più ricchi nella produzione di vino ma creano connubi con l’arte, con la creatività nel senso più ampio, provano ad abbracciare anche la filantropia e si dedicano alla salvaguardia delle ricchezze regionali e territoriali.
La cantina Astemia Ubriaca, voluta dall’imprenditrice Sandra Vezza (da sempre astemia) è un volume che si staglia sui pendii delle Langhe, esattamente sulla collina dei Cannubi; ricorda la silhouette fuori scala di due casse in legno per il vino e rimanda immediatamente all’estetica pop. Il nome è ironico, l’architettura e gli interni sono opera dell’architetto Gianni Arnaudo.
Nel territorio senese la Cantina Podernuovo racconta come l’architettura può diventare la forte connessione con il territorio; ampie vetrate, pensiline e pergolati garantiscono un contatto visivo e armonico tra l’interno e l’esterno, i vigneti sembrano entrare, l’infilata di botti si protende verso la luce della vetrata, sembra voler uscire dal naturale luogo di invecchiamento, la cantina.
I Feudi di San Gregorio sono opera dell’architetto giapponese Hiraku Mori e Maurizio Zito. Non si tratta solo di una cantina vinicola ma piuttosto di uno spazio dedicato all’arte, ai laboratori multidisciplinari, alla creatività; tutto fa da compendio al tema principale ovvero la salvaguardia di vitigni dal valore inestimabile per il territorio ma anche per la valorizzazione oltreconfine. Le collaborazioni con artisti come Vedovamazzei e Mimmo Jodice fanno di questo luogo un prezioso contenitore di ricchezze, quasi un museo.
L’artista iraniana Shirin Neshat firma un’edizione limitata di vini per la tenuta Ornelliana; si tratta di un’iniziativa benefica, per cui i proventi dell’asta andranno al progetto “Mind’s Eye” della Guggenheim Foundation dedicato alle persone ipovedenti. Il programma vuole essere uno stimolo per le persone con disabilità visive ad incontrare l’arte attraverso tutti gli altri sensi.