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Neogotico e minimal convivono nel progetto di una chiesa austriaca

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Un delicato progetto di restauro, in cui la combinazione tra la storia e la contemporaneità è stata portata avanti a quattro mani, da un architetto ed un’artista. Intervenire su una chiesa richiede la sensibilità che              Walter Kräutler, architetto austriaco, ha espresso in un approccio molto attento ai dettagli, collaborando con chi vive lo spazio nella quotidianità. “Ci concentriamo soprattutto su progetti che richiedono particolare cura e finezza nei dettagli. Il nostro obiettivo è quello di collaborare nel modo più preciso possibile con i clienti e con le aziende coinvolte allo scopo di creare spazi e ambienti piacevoli”.

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Costruita originariamente alla fine del XV secolo, la chiesa di Oberneukirchen (Alta Austria) è stata ampliata intorno al 1900 secondo lo stile neogotico; conservando la struttura principale, l’interno è diventato il fulcro della ristrutturazione. Dopo aver riconsiderato la capacità di posti a sedere necessaria, Kräutler ha iniziato a illuminare lo spazio e a conferirgli un’atmosfera ariosa, quasi fresca. “La priorità assoluta era quella di dare un senso di leggerezza, di far entrare più luce e di eliminare tutto ciò che era superfluo”.

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Il concept del progetto ha previsto la riorganizzazione della chiesa. L’idea era quella di spostare l’altare al centro della comunità e mirava anche a migliorare il flusso tra i diversi spazi. L’altare, come spiega l’architetto, non è più un elemento centrale che si guarda da lontano, bensì il punto attorno a cui la comunità si ritrova. Il design dell’altare e degli altri oggetti liturgici è stato affidato all’artista Sofie Thor che ha immaginato elementi contemporanei ed eterei, sorretti da piedi in acciaio, fitti, alti e fini, a ricordare i pilastri delle architetture neogotiche appunto.

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La riorganizzazione dello spazio attorno al nuovo centro, costituito dall’altare, si è confrontata con la necessità di garantire i posti a sedere per circa 1000 persone; sono state dunque immaginate e realizzate una serie di panchine, posizionate lungo il perimetro della chiesa, in aggiunta alle panche originali. Queste sedute minimali, realizzate in rovere oliato bianco, possono essere estratte se necessario e sono state disegnate nel dettaglio per ottimizzare lo spazio; quando non servono, vengono riposte una sopra l’altra, creando il minimo ingombro sia visivo che pratico.

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La visione di Walter Kräutler, di creare un ambiente principale aperto, trova perfetta concretizzazione nell’uso di porte in vetro e acciaio realizzate su misura; la loro semplicità soddisfa l’idea di un ambiente privo di ingombri, mentre si aprono maestose sulla vista dell’altare. L’uso di cerniere pivot FritsJurgens supporta lo stile minimalista e discreto dell’intervento complessivo. Le cerniere si integrano perfettamente nel design, garantendo praticità d’uso e funzionalità, senza impatto visivo. “La semplicità era una priorità assoluta, anche per quanto riguarda le cerniere. Ed è proprio per questo motivo e per il loro design sobrio che abbiamo scelto le cerniere pivot FritsJurgens”, osserva Kräutler.

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