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Arte dell’imperfetto, handmade e wabi sabi per interior e oggetti

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Il wabi sabi è un’estetica di origine giapponese che include l’accettazione delle imperfezioni e della temporaneità delle cose. Questa filosofia è oggi attualissima in altre culture, ha ormai una larga diffusione ed è ottima per affrontare la quotidianità, accettando l’idea che ogni cosa è transitoria, non permanente né tantomeno completa, insomma imperfetta. Sulla bellezza dell’imperfezione oggi stanno nascendo spazi, oggetti e metodi per affrontare le nostre giornate, secondo una lista di priorità non legata alle pressioni esterne ma più concreta e sensibile verso il mondo che ci circonda. L’estetica, come espressione finale di processi e messaggi più profondi, arriva dunque a dirci che il difetto può far parte delle cose, l’errore e l’imperfezione sono valori, dichiarano e rappresentano l’unicità.

alt: "materialiedesign-wabi-sabi-imperfezione-noma-kyoto"Photo credits: Kotaro Tanaka per Noma Kyoto

Proviamo a vedere, tra alcuni esempi di spazi e oggetti, come l’imperfezione riesce ad essere così confortante e potente. Il temporary restaurant Noma Kyoto è stato un luogo di ricerca e sperimentazione. Il team di Noma per mettere a punto il menù ha preso ispirazione dalle tradizioni della regione in cui si trova Kyoto utilizzando poi materie prime, prodotti e artigianato del luogo; tanto l’interior design quanto la mise en place, con posate, piatti e accessori, enfatizzavano il valore e la qualità del prodotto, utilizzando in maniera coerente la poetica dell’artigianato e dell’imperfezione.

alt: "materialiedesign-wabi-sabi-imperfezione-aesop-park-slope-frida-escobedo-interiors-retail-brooklyn-new-york"Photo credits: Aēsop 

Sempre nell’ambito del retail design anche tanti degli store Aēsop si avvicinano a questo messaggio; il principio che funziona è spesso ribadire, attraverso l’interior, la qualità e le caratteristiche del prodotto venduto. L’imperfezione dei materiali usati per lo store non diventa così un difetto, ma una caratteristica di autenticità e qualità tipica delle materie che derivano dalla natura, esattamente come dalla natura provengono gli ingredienti dei cosmetici di questo brand.

alt: "materialiedesign-wabi-sabi-imperfezione-veja-plantea-studio-interior"Photo credits: Salva López (anche in copertina)

Diverso è il caso di Veja che nell’imperfezione dello store di Barcellona, vuole ribadire la bellezza, utilità e longevità delle cose. Lo spazio è caratterizzato da una struttura architettonica in mattoni che è stata ripulita, anziché intonacata o tamponata da pareti lisce e perfette come più spesso accade. Il messaggio che si vuole dichiarare è legato proprio al valore delle cose “vecchie”, con una storia. Tanto l’architettura originaria quanto la scarpa usata, secondo Veja, non sono da buttare anzi possono avere una seconda vita, se ben ristrutturate o riparate. All’interno del negozio si trova così il laboratorio di un calzolaio che garantisce la riparazione delle scarpe ed enfatizza questo messaggio: nell’imperfezione delle cose usate risiede spesso una storia da custodire e valorizzare.

alt: "materialiedesign-wabi-sabi-imperfezione-spazio-mari-monza-ceramiche-fatte-a mano-vaso-ramina-arianna-de-luca"Photo credits: Spazio Mari

Nell’oggettistica il trend dell’handmade e dell’imperfezione evidenzia un autentico legame con le tradizioni produttive, riesce a raccontare un territorio; le ceramiche di Arianna De Luca sono realizzate interamente a mano e si ispirano alla vita dei borghi del Sud Italia. In particolare il vaso Ramina rivisita forme e proporzioni della “conca”, un tradizionale catino in rame abruzzese, e lo reinterpreta con linee essenziali e contemporanee, un materiale diverso e colori accesi. Un pezzo essenziale e ironico, allegro e giocoso. Le lievi variazioni dimensionali oltre che le piccole imperfezioni, in questa collezione, valorizzano il processo produttivo e sono frutto del complesso lavoro artigianale. (ceramiche in vendita da Spazio Mari)

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