Pareti in tessuto e spazi fluidi
Gli spazi abitati sono sempre più fluidi, dinamici, riconfigurabili. Lo smart working ha accelerato l’esigenza di modificare gli ambienti della casa secondo nuove necessità, gli uffici e gli spazi pubblici, tra scuole e negozi hanno l’esigenza di cambiare velocemente, adattarsi ad accogliere nuovi prodotti o nuove attività. (copertina Ph. Lukas Pelech)
La mostra di Elle Decor “La casa fluida” in occasione dell’ultimo Salone, ci ha mostrato come uno spazio possa essere rimodulato e suddiviso attraverso sistemi leggeri e facili da muovere e riorganizzare. Le pareti in tessuto dividono e isolano senza creare vere e proprie stanze ma ambienti raccolti e intimi all’interno di uno spazio più grande che contiene anche altre persone e funzioni.
Ad un sistema divisorio fluido e morbido avevano pensato già nel 1927 Ludwig Mies van der Rohe e Lilly Reich, quando progettarono uno stand per l’industria della seta tedesca nel contesto della mostra “Die Mode der Dame”. ll “Café Samt & Seide” a Berlino era uno spazio espositivo in cui le quinte in tessuto servivano sia per mostrare il tessuto, sia per dividere ambienti e funzioni.
Gio Ponti aveva disegnato la sua abitazione di via Dezza nel 1957 introducendo l’uso dell’elemento “modernfold”, una parete in tessuto che si modellava, già a quell’epoca, sulle esigenze di chi viveva la casa, creando spazi fluidi. Il sistema venne applicato a diversi progetti e divenne un elemento caratteristico degli interni di Ponti ma anche di Frattini.
Oggi, le collezioni di porte tessili del brand Dooor traducono e fondono il legame tra storia e tecnica proponendo un divisorio in tessuto che serve ad ampliare, delimitare o schermare gli ambienti a seconda della configurazione desiderata. Si tratta di un complemento d’arredo capace di creare uno spazio dinamico, un elemento architettonico dallo stile essenziale che connette gli ambienti.
L’allestimento del temporary store di Hermès, a Milano, è tra i progetti più significativi realizzati da Dooor su disegno di Park Associati. Qui la tenda, realizzata nell’iconico color arancio, diventa di volta in volta parete per i camerini, quinta, divisorio o controparte che ammorbidisce lo spazio pur mantenendo il massimo rigore architettonico.