Cinque domande a studio MHZ
MHZ è uno studio di Architettura ed Interior Design con sede nel cuore di Milano. Nasce nel 2011 dal sodalizio professionale di Paolo Marzi, Katrin Herden e Alessandro Zarinelli, fondendo le loro esperienze precedenti in Italia e all’estero in ambito alberghiero, così come in residenze private.
- Un progetto che vi racconta?
L’Hotel Grande Bretagne di Bellagio, work in progress che unisce in se una storia “gloriosa”, l’incanto del paesaggio e di una location unica, e il futuro: appassionante indagine sugli ultimi centocinquant’anni di storia del Lago di Como, laboratorio sull’Hospitality dei prossimi decenni.
- Un oggetto della storia a cui non rinuncereste mai?
La matita, un pennarello e la felicità di scarabocchiare non conoscendo né l’inizio né la fine della storia.
- Il materiale preferito?
La stratificazione della storia alta e del vissuto quotidiano, che lascia “la polvere del mondo” sui manufatti. Il materiale umano quindi, che si intreccia con la natura dei luoghi e li rende unici e mutevoli. Come le mille inquadrature di un viaggio.
- La casa descritta in pochi aggettivi?
La casa è lo specchio della personalità di chi la vive: da rifugio primario a “fiera delle vanità”. Trovo entusiasmante – e base essenziale di un buon progetto – entrare in empatia con il cliente per cercare di rispondere all’urgenza che il progetto deve soddisfare, per arrivare ad un equilibrio tra la personalità progettuale e il concretizzarsi dei sogni espressi.
- Il luogo preferito?
È legato alle stagioni sia metereologiche che della vita: non è un luogo immutabile, ma dipende dal tuo essere nel momento in cui si esprime. Esistono delle coincidenze magiche in cui puoi sentirti esattamente dove vorresti essere: con il giusto libro, a correre nella natura, a disegnare con la facilità di quegli attimi in cui le idee sembrano fluire libere.