A proposito di London Design Week
Tra installazioni artistiche, opere di landscape art e svariati oggetti di design si è appena chiuso il London Design Festival una manifestazione che quest’anno ha raccolto 700 eventi tra cui i noti 100%design e Design Junction.
Il Victoria & Albert Museum, tra le diverse installazioni, ospita ancora per oggi l’opera di Studio Glithero in collaborazione con l’azienda italiana di orologeria Officine Panerai; si tratta di un elemento sospeso e colorato che rappresenta l’astrazione di un orologio e che deve essere guardato e scoperto dai diversi piani del museo e da diversi punti di vista.
Nel frattempo c’è chi ha pensato di contaminare la città di segni riconoscibili e forti; il progetto di Alison Brooks Architects in collaborazione con ARUP è un opera di architettura del paesaggio, un segno semplice che somiglia ad un sorriso nel quale si può camminare per attraversare con uno sguardo diverso la città.
Il design postmoderno del gruppo Memphis, fondato in Italia da Ettore Sottsass negli anni 80, è una delle matrici di ispirazione della designer Camille Walala; con questo stile, che è segnaletico e fortemente riconoscibile, ha trasformato le strisce pedonali in un elemento allegro e multicolor quasi un’opera di guerrilla marketing.
Hanno delicatamente “invaso” il tessuto urbano di Londra le 3 installazioni di Mini living, progettate da Asif Khan e dedicate a tre funzioni che nelle città contemporanee e future saranno sempre più necessari ovvero: uno spazio dedicato al relax, uno dove fare networking ed uno dove lavorare. I tre spazi sono accomunati dalla sensazione di sentirsi come a casa, risultano delle piccole oasi urbane dove i visitatori si isolano dal caos cittadino.