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Parigi è sempre una buona idea

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L’occasione per tornare a Parigi è arrivata poche settimane fa; e Parigi come si dice, è sempre una buona idea. La fiera EquipHotel, promossa da Saloni Internazionali Francesi e dedicata al mondo dell’hôtellerie e della ristorazione, è stato il fulcro di una settimana costellata di eventi collaterali, approfondimenti e visite che hanno permesso di riscoprire, attraverso un tema così focalizzato, tutta la vitalità e l’entusiasmo di una città che da sempre è fonte di ispirazione e tra le più visitate al mondo, quindi con un grande inventario di strutture dedicate all’ospitalità.

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Photo credits: www.equiphotel.com

La manifestazione biennale EquipHotel, che arrivava quest’anno dopo lo stop forzato dal periodo pandemico, si è dimostrata un contenitore sempre più completo, con oltre 1200 espositori, tra cui anche tanti italiani, 133 paesi rappresentati, coinvolgendo complessivamente quasi centomila professionisti di settore; la fiera ha raccontato, a più livelli, il mondo dell’hotellerie, sia nella tecnica che nelle ispirazioni, spaziando dal benessere al design, fornendo dunque al visitatore una molteplicità di contributi, garantendo un rapporto facile e diretto con gli espositori e creando una sorta di grande catalogo tridimensionale al quale attingere per le diverse necessità progettuali.

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Gli espositori variavano dal settore della tecnologia, all’arredo, dagli accessori per la camera o il bagno, alle ceramiche per la tavola e alle divise; dai prodotti personalizzati, alle cucine professionali. Dunque una manifestazione completa e trasversale, un supporto funzionale per la progettazione di strutture dedicate all’ospitalità ma non solo. Oggi anche le case possono essere considerate hotel e viceversa gli hotel sono case; vivendo in un’epoca fluida, in cui è sempre più facile spostarsi, condividere ed essere nomadi, gli spazi si prestano a questa duplice interpretazione progettuale e la fiera ha risposto in maniera pronta e focalizzata permettendo una panoramica molto aperta e diversificata di argomenti, prodotti, soluzioni tecnologiche.

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Oltre alla fiera il programma includeva la possibilità di visitare, in città, gli hotel più recenti, in cui gli spazi sono stati concepiti per accogliere ma anche, o soprattutto, per far vivere un’esperienza. L’hotel è diventato un luogo ibrido, capace di intercettare necessità e desideri, in grado di garantire risposte non solo ai turisti ma ad un pubblico più ampio attraverso spazi multifunzionali e contaminati, in cui si mescolano arte e business, in cui convivono ambienti conviviali e di lavoro. Nella versione migliore e più raffinata, gli hotel sono luoghi in cui l’atmosfera è creata da una serie di servizi e dettagli pensati ad hoc, in cui una fragranza e una playlist fanno da sottofondo, in cui anche il menù racconta e racchiude il concept che ha generato e guidato l’intero progetto.

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Saltando da un hotel all’altro, in questa visita “sul campo”, che ha reso la fiera ancor più pratica e funzionale, è stato, come sempre in questa città, facile scovare qualche spazio nuovo, qualche galleria d’arte, qualche museo; tra tutti i templi del commercio, della cultura e dell’arte ne citiamo tre, diversissimi per dimensione e contenuto, ma tutti potenti per il messaggio che lasciano al visitatore. Le Samaritaine, il grande magazzino del lusso, che ha riaperto nel 2021 dopo 15 anni di chiusura; Galleria Continua, eccellenza italiana dedicata all’arte contemporanea, che ha aperto nel Marais uno spazio ibrido che mescola la socialità semplice di una caffetteria con la sofisticazione dell’opera d’arte. Infine la nuova Bourse de Commerce ad opera di Tadao Ando che contiene la collezione Pinault.

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