Open House Milano 2018 e le architetture XX secolo
photo credits: FAI Fondo Ambiente Italiano
In questo weekend, con la manifestazione Open House Milano, si riescono a scoprire alcuni dei gioielli di una città in cui, per gli appassionati d’architettura, ogni passeggiata svela qualche nuova particolarità. Milano è una città in cui, tra diverse epoche e stili, è possibile riconoscere le firme dei grandi maestri del Novecento in una lista di opere ormai note e opere più nascoste, che rappresentano quasi delle piccole perle “di quartiere”.
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Addentrandosi in quel quadrilatero di vie a cavallo tra corso Buenos Aires e Pizza Lavater, non lontano da Porta Venezia ed esattamente in via Giorgio Jan, è possibile scoprire la casa-museo Boschi di Stefano, in uno degli edifici progettati da Piero Portaluppi negli anni Trenta. La casa ospita la collezione d’arte della famiglia che ha abitato l’appartamento, donato al Comune di Milano, con un patrimonio di oltre duemila opere. La collezione comprende una testimonianza importante dell’arte italiana del XX secolo con capolavori di Carrà, Casorati, Boccioni, Sironi, De Chirico e contemporaneamente l’abitazione permette di scoprire un gioiello davvero nascosto dell’architettura d’interni del periodo.
Ignazio Gardella nel 1970 progetta un edificio sacro a forma di carena di nave rovesciata in cui non viene risparmiato l’uso della finestra a nastro, che percorre longitudinalmente la navata, e del cemento a vista, come carattere predominante dell’architettura. L’opera che ne esce, in zona Forlanini, si affaccia su una piazza in cui hanno sede i più importanti edifici pubblici di quartiere; la chiese sorge su una zoccolatura alta, nella quale trovano posto i locali di servizio e l’interno è caratterizzato dall’atmosfera teatrale garantita dalle feritoie che creano una serie di giochi marcati di luce-ombra.
Palazzo Castiglioni sorge nel mezzo di Corso Venezia su un progetto di Giuseppe Sommaruga del 1903; essendo il primo edificio di Milano appartenente al movimento Liberty ne rappresenta in un certo senso il “manifesto”. La facciata asimmetrica e le decorazioni scultoree esterne sono un motivo di curiosità e si stagliano in modo evidente rispetto alle architetture adiacenti alla stessa facciata. Attualmente l’edificio ospita la sede dell’unione Confcommercio ed è visitabile solo in occasione di eventi ed aperture eccezionali svelando un giardino interno ed uno scalone d’onore di rara bellezza e rappresentando uno dei tanti gioielli della Milano più introversa e segreta.
Palazzo Mezzanotte, o Palazzo della Borsa Valori, sorto sulla fine degli anni venti a pochi passi da Piazza Cordusio, merita la visita per diversi motivi; è interessante per la sua “relazione” con l’arte contemporanea più provocatoria, in quanto l’opera di Maurizio Cattelan è posta proprio davanti alla facciata dell’edificio e per l’architettura d’interni dell’edificio di caratura monumentale, che svela una distribuzione in cui la presenza della scala ne slancia l’assetto portandola ad una verticalità che altrimenti non sarebbe percepita. Inoltre, per gli appassionati di Gio Ponti, all’interno dell’area semi-interrata si trovano una serie di sue decorazioni a parete in maiolica che rappresentano le figure femminili simbolo dell’antico mercato dei grani e dei cereali.