Posted on 4 Novembre 2017
Dove non ho mai abitato. 3 motivi per vederlo
Il film “Dove non ho mai abitato” di Paolo Franchi è girato in una Torino sempre elegante ed austera, parla di architetti, noi lo abbiamo visto da architetti e ci siamo immedesimati.
In 3 punti vi spieghiamo perché dovreste vederlo:
- la scenografia ci fa concentrare sulla bellezza delle location, dalle case degli stessi architetti che rappresentano esattamente le loro personalità alla villa di nuova costruzione a cui i protagonisti si dedicano nel film (n.d.r. la casa oggetto del film è, nella realtà, Villa Avigliana, realizzata dall’architetto Ugo Bruno di UBA studio);
- la storia ci obbliga ad una riflessione sul significato degli spazi in rapporto alle persone che li abitano; certe inquadrature sono sempre uguali e si ripetono, così come si ripetono certi dettagli delle personalità dei protagonisti; la casa di Massimo inconclusa e distante, quella di Francesca fatta di un’apparente perfezione, la stessa apparente perfezione su cui è costruita la sua vita;
- il rapporto tra architetto e cliente; la volontà di rispettare i desideri dei clienti tuttavia facendo sempre un po’ prevalere il proprio timbro e la propria scelta progettuale. La dualità tra architetto uomo e donna in un progetto “solido”, rigido che concede poco ai tocchi femminili.
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