
Yacht design 2025: i saloni e le nuove tendenze tra barefoot luxury e slow living
I saloni nautici non sono più soltanto vetrine di lusso e clamore. Sempre più spesso diventano luoghi in cui i cantieri scelgono di raccontare nuovi modi di vivere il mare: esperienze intime, silenziose, a contatto con la natura. La navigazione come stile di vita soft, lontana dall’ostentazione, vicina al ritmo lento dell’acqua. È una nautica che invita a rallentare, ad abitare il mare come fosse una casa, a cercare un equilibrio tra innovazione e contemplazione.
Photo Credits: Azimut (anche in copertina)
A Genova Azimut ha portato il Grande 30M, manifesto di un lusso senza orpelli. Barefoot luxury, come lo definisce il cantiere: una raffinatezza che si vive nella libertà di restare scalzi, con la pelle che incontra la luce e il vento. Gli interni e le terrazze dialogano con l’esterno senza barriere, mentre la carena disegnata per ridurre i consumi testimonia un’attenzione nuova, in cui la bellezza del viaggio non può essere separata dalla responsabilità verso il mare. È un invito a navigare con leggerezza, senza rinunciare al comfort, ma scegliendo di abitare l’acqua con discrezione.
Photo Credits: Riva
Con il Dolcevita Super 112’, Riva rinnova il mito in chiave contemporanea. Le linee eleganti sembrano accarezzare le onde, mentre all’interno la distribuzione degli spazi è un racconto in sequenza: saloni che si aprono con vetrate a tutta altezza, cabine che accolgono la luce come fosse un arredo, terrazze sospese che trasformano ogni pausa in contemplazione. Qui il Made in Italy si traduce in misura e delicatezza: non lusso gridato, ma un’arte dell’abitare che rende la navigazione un’esperienza sensoriale, fatta di orizzonti lenti, riflessi e silenzi.
Photo Credits: Mylius
Mylius, al Monaco Yacht Show, ha scelto un’altra narrazione ancora. Con il M47P porta nel mondo del motore la sua anima velica: linee tese e leggere, superfici che catturano la luce come acqua in movimento. È una barca capace di oltre cinquanta nodi, ma che offre anche spazi pensati come rifugi d’aria e di incontro. Più che un motoscafo, un gesto progettuale che traduce la velocità in poesia, dove l’energia e la contemplazione convivono senza contraddizione.
Photo Credits: Federico Cedrone per Sanlorenzo
Non tutto, in questo mondo, è fatto di show e passerelle. Sanlorenzo ha scelto Venezia per aprire una casa discreta, più simile a un laboratorio che a un palcoscenico. Un luogo che riflette l’acqua calma dei canali e restituisce una dimensione di silenzio, pensiero e relazione. Casa Sanlorenzo diventa così un laboratorio culturale, dove arte, design e comunità dialogano tra loro. In una città che conosce i ritmi lenti della laguna, il brand trova il proprio specchio naturale: un approdo che segna una rotta diversa, lontana dal fragore, vicina al senso profondo di cosa significhi davvero abitare il mare.