
Tra Piacenza e Milano: un itinerario nell’anima di Giorgio Armani
C’è un filo sottile che lega Giorgio Armani ai luoghi della sua infanzia. Non il clamore delle passerelle, ma il respiro discreto della provincia emiliana, dove ha imparato che l’essenza conta più dell’apparenza. Piacenza e il Borgo di Rivalta, con il fiume Trebbia che scorre lento e i silenzi delle campagne, hanno scolpito il suo sguardo trasparente, autentico, color dell’acqua. Il filo conduttore è proprio la sobria eleganza che nasce dall’onestà dello sguardo. Lo stilista non ha mai cercato il clamore: ha cercato la verità. Nei colori rubati al fiume, nei piatti semplici che raccontano affetti, nei luoghi che hanno dato forma a un’estetica senza tempo.
Nato a Piacenza, Armani non ha mai dimenticato la sobrietà di quelle strade, l’armonia delle piazze, la concretezza della vita quotidiana. Nel suo libro “Per Amore” dedica un intero capitolo alla sua infanzia a Piacenza e in Val Trebbia. Rivalta, il borgo medievale affacciato sul fiume, è rimasto il suo rifugio; qui, tra il verde che cambia con le stagioni e la sabbia chiara delle rive, si cela il segreto di una nuance diventata simbolo del brand: il greige, fusione equilibrata tra grigio e beige, tonalità senza tempo ispirata proprio a quei paesaggi. La sua eleganza nasce lì: da una natura che insegna misura e profondità.
Photo Credits: Locanda del Falco
Armani ha più volte ricordato con affetto anche i piatti semplici della sua terra, che ancora oggi evocano l’intimità di casa; in particolare i tortelli con la coda, tipici piacentini, che mangiava alla Locanda del Falco di Rivalta, apprezzando con garbo quanto quel piatto somigliasse a quello preparato da sua madre, forza rassicurante del suo nucleo familiare. Un nutrimento dell’anima prima ancora che del corpo, esattamente come i suoi abiti nutrono chi li indossa di una bellezza silenziosa. Il suo stile ci ricorda che l’eleganza non è mai superficie.
Photo Credits: Piacenza Sera (immagine storica, Giorgio Armani a Piacenza)
Ripercorrere Armani significa viaggiare tra luoghi concreti e spazi interiori. Piacenza con le sue piazze e la sua monumentalità austera, come cornice di una sobrietà che diventa stile. Rivalta con il castello, il borgo, le rive del Trebbia, lente e dorate di sabbia, da percorrere come pellegrinaggio discreto nei paesaggi che hanno ispirato la palette del grade Re Giorgio. Infine Milano come città della consacrazione, ma anche dell’amicizia e della condivisione.
Photo Credits: FLA Flavio Lucchini ART
È a Milano che l’estetica di Armani incontra la scena internazionale. In questi mesi il FLA (Fondazione Lucchini Arte) dedica una mostra (30 settembre – 28 novembre) che racconta il dialogo tra Giorgio Armani e Flavio Lucchini, art director che contribuì a definire l’immagine della moda italiana. Una relazione di rispetto reciproco, dove moda e arte si fondono in linguaggi essenziali. E poi c’è Armani/Silos, spazio che lui stesso ha voluto per custodire la memoria del suo lavoro. Non un mausoleo, ma un luogo vivo, sobrio, fatto di pareti chiare e volumi essenziali. Qui non si celebra la vanità: si custodisce l’anima delle cose.
Photo Credits copertina: ARMANI SILOS